Portale Istituzionale del Comune di Cancellara (PZ)

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Le Chiese
In Largo Monastero, ubicato nell’ex convento francescano dei Frati Minori, edificato nel 1604 dai coniugi Caracciolo-Pappacoda, signori di Cancellara si trova il Municipio. Annesso all’ex convento Francescano è la Chiesa della Santissima Annunziata (1604), con portale in pietra locale scolpita, datato 1763. L’interno è a due navate: quella centrale, che termina con arco trionfale, mostra sulla parete di fondo dell’abside la tela ad olio raffigurante un’Annunciazione, di scuola napoletana, dipinta da Giovanni Balducci (pitt. doc. 1575-1631). A sinistra del presbiterio si trova la scultura lignea di San Clemente, martire. Conserva pure altre belle statue lignee policrome del Seicento e del Settecento, tra cui San Vito (nella navata laterale). Sulla parete, a destra dell’ingresso, spiccano tre arcatoni durazzeschi del XVI secolo in pietra scolpita con decorazioni. Nel primo sono inseriti gli affreschi, raffiguranti Santa Lucia, Santa Chiara, la Trinità; nel secondo quelli di: Santa Maria Maddalena, Santa Sofia, San Giovanni, Sant’Antonio. Questi dipinti, che denotano ritmo decorativo con realismo di dettagli, sono di Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa (pitt. doc. 1569-1636). Nel terzo arcone è incastonato un bel Crocifissoligneo del Cinquecento. In sacrestia sul soffitto c’è l’affresco della Resurrezione e un Crocifisso ligneo del Cinquecento. In piazza Umberto I si trova la Cappella di San Rocco del XV secolo. Da notare sulla facciata del campanile un particolare orologio del Settecento, ancora funzionante. L’interno mostra il soffitto ligneo a spioventi e conserva alcune sculture lignee del Settecento, tra cui Sant’Antonio e un’acquasantiera in pietra dell’Ottocento. Adiacente al castello, in Piazza don Giuseppe Libutti, c’è la Chiesa Madre di Santa Maria del Carmine, edificata nel 1520. La facciata, completamente ristrutturata nel Settecento, mostra il campanile cuspidato e il portale datato 1643. L’interno a tre navate, ristrutturato dopo il terremoto del 1980, conserva pochissimo della sua struttura originaria. Da notare nell’abside un Crocifisso ligneo del Cinquecento, sull’altare in marmo policromo il dipinto della Madonna delle Graziedel Cinquecento, all’ingresso un’acquasantiera del tardo Settecento, l’organo con cantoria decorata e, in sacrestia, un lavabo in pietra e lo stemma (pure in pietra) della famiglia Pappacoda. Nella parte bassa del borgo antico, in Via Sant’Antonio si trova la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, la più antica del paese, dedicata nei secoli scorsi a Sant’Antonio. Si accede attraverso un portale, che mostra nella parte interna un arco arricchito da decorazioni ad affresco del XIV secolo. Nel catino absidale ci sono dipinti murali di Giovanni Luce, da Eboli (pitt. doc. prima metà del sec. XVI) e di Giovanni Todisco da Abriola (doc. 1545-1566) che raffigurano un Cristoin maestà, Santa Caterina d’Alessandria e storie della sua vita. In queste opere, di grande valore artistico, emerge nei particolari dipinti un racconto minuzioso. Ai lati del catino, riquadri con decorazioni custodiscono gli affreschi: la Trinità, la Pietà e una Madonna con Bambino di Giovanni Todisco che introduce nelle inquadrature prospettiche una sorta di luminoso plasticismo. Dello stesso pittore, c’è pure sulla parete sinistra: San Giorgio libera la principessa. Da notare ancora la statua in pietra di Santa Caterina d’Alessandria. La figura è apparentemente fissata in una posa statica, ma la leggera torsione del busto e lo sguardo intenso sono il segno di una profonda tensione psicologica che crea uno spazio tangibile e misurabile.
 


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